Verso una definizione di “professionista” #
Cercando su Wikipedia, il professionista è la persona che trae guadagno da un’attività svolta, che si contrappone al dilettante che svolge una qualsiasi attività senza scopo di lucro. Ma è davvero soltanto questo?
L’esigenza di classificare e codificare le professioni è antica. Già in occasione del primo censimento della popolazione del Regno d’Italia, nel 1861, venne chiesto ai cittadini di dichiarare la propria condizione lavorativa. Da lì in avanti ci si è interrogati sulla possibile messa a punto di criteri e metodologie per giungere ad una migliore definizione in modo più rigoroso.
La definizione di “professionista” nei dizionari di lingua italiana è:
- chi esercita una professione intellettuale, liberale, o comunque un’attività per cui occorre un titolo di studio qualificato;
- chi pratica un’attività in modo esclusivo e continuativo per la quale viene retribuito;
- per estensione: chi trasforma un’attività in un mestiere e in una fonte di reddito;
- in senso figurato: chi lavora con particolare competenza e bravura.
Nel corso dei decenni, vi sono stati diversi modi di intendere la struttura della tassonomia, che è stata più volte rivista, fino ad adottare – come ratio fondante della logica classificatoria – il criterio della competenza, tutt’ora in uso, che ha permesso di adattarsi alle novità introdotte nella versione del 1988 della International Standard Classification of Occupations (ISCO).
Le professioni nell’ordinamento giuridico #
Con Decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012 n. 137 si è inteso offrire un Regolamento di riforma degli ordinamenti professionali sulla base della Legge 14 settembre 2011 n. 148.
Il decreto indica:
a) per «professione regolamentata» si intende l’attività, o l’insieme delle attività, riservate per espressa disposizione di legge o non riservate, il cui esercizio è consentito solo a seguito d’iscrizione in ordini o collegi subordinatamente al possesso di qualifiche professionali o all’accertamento delle specifiche professionalità;
b) per «professionista» si intende l’esercente la professione regolamentata di cui alla lettera a).
Con Legge 14 gennaio 2013 n. 4, “Disposizioni in materia di professioni non organizzate“, il perimetro delle professioni si è allargato. All’art. 1 recita: per «professione non organizzata in ordini o collegi» – di seguito denominata «professione» – si intende «l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 del codice civile, delle professioni sanitarie e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio, disciplinati da specifiche normative».
Le professioni secondo Istat #
In Italia, la classificazione ufficiale delle professioni è promossa da Istat, che ha recepito gli standard introdotti da ISCO. La prima edizione (CP2011) è entrata in vigore l’1 gennaio 2011, fornendo uno strumento per ricondurre tutte le professioni esistenti nel mercato del lavoro all’interno di un numero limitato di raggruppamenti professionali, da utilizzare per comunicare, diffondere e scambiare dati statistici e amministrativi sulle professioni, comparabili a livello internazionale.
Nel 2021 Istat ha avviato lavori di aggiornamento per accogliere i principali cambiamenti intercorsi nel tempo, fortemente legati all’innovazione tecnologica e informatica, all’evoluzione dei processi organizzativi del lavoro che ha coinvolto sia il settore pubblico che il settore privato, nonché alle modificazioni normative sopraggiunti.
A questo scopo, si è costituito un Comitato interistituzionale per condurre i lavori di revisione e arrivare così alla definizione della nuova Classificazione delle Professioni (CP2021), entrata in vigore l’1 gennaio 2023.
In questi documenti, la professione è definita come “un insieme di attività lavorative concretamente svolte da un individuo, che richiamano conoscenze, competenze, identità e statuti propri”.
Conoscenze, abilità, competenze e regole #
La skill, ovvero l’insieme delle conoscenze, delle abilità e delle competenze, è usata per organizzare le professioni, nella duplice dimensione della specializzazione e del livello.
Più in dettaglio, la specializzazione delle capacità è considerata rispetto a 4 ambiti:
- il campo di conoscenza richiesto
- gli strumenti e i macchinari utilizzati
- i materiali lavorati
- i tipi di beni e servizi prodotti.
Il livello di capacità, invece, è definito in funzione della complessità e della gamma di compiti e doveri previsti dalla professione ed è misurato operativamente considerando:
- la natura del lavoro svolto in un’occupazione, in relazione ai compiti;
- il livello di istruzione formale definito in base alla Classificazione internazionale standard per l’istruzione (ISCED972) e richiesto per l’esecuzione competente dei compiti e delle mansioni coinvolte;
- la quantità di formazione pratica on the job o la precedente esperienza in una mansione richiesta per lo svolgimento dei compiti e dei doveri.
Considerando questi elementi, l’International Labour Organization (ILO) individua 4 livelli di capacità, dal più semplice al più complesso, a cui vengono associati i gruppi di professioni:
- Il primo livello connota le professioni caratterizzate dall’esecuzione di compiti semplici e routinari, per lo più manuali, per le quali può essere richiesta la forza fisica o un’alfabetizzazione di base raggiunta con la scuola primaria;
- Il secondo livello caratterizza le professioni con compiti un po’ più complessi quali azionare e manutenere macchinari, leggere istruzioni e fare resoconti: possono essere richieste capacità comunicative, abilità manuali, alfabetizzazione relativamente più avanzata (primo o secondo livello del ciclo secondario o formazione professionale);
- Il terzo livello di capacità prevede l’esecuzione di compiti tecnici più complicati, quali comprendere testi complessi o preparare rapporti tecnici, garantire norme di sicurezza o sanitarie, coordinare o supervisionare processi lavorativi. Le conoscenze e le competenze richieste sono di solito ottenute come risultato di un percorso di istruzione superiore o di una laurea di primo livello o di una rilevante esperienza lavorativa nel settore;
- Il quarto livello di competenza è associato a professioni che prevedono assunzione di responsabilità nelle soluzioni di problemi o in processi decisionali complessi che necessitano di estese conoscenze teoriche e pratiche: fra i compiti svolti di queste professioni c’è l’accrescimento delle conoscenze di un settore, la progettazione, l’analisi e la diagnosi di problemi o malattie. Le competenze previste per questo livello sono acquisite generalmente con un livello di istruzione terziario, che può essere requisito necessario per l’esercizio di alcune delle professioni connotate da questo livello di capacità.
E nel turismo? #
Le professioni del turismo, in tale classificazione, risultano iscritte al grande gruppo “Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione” e, più nel dettaglio, alla categoria delle “Professioni tecniche nei servizi pubblici e alle persone”:
341 | Professioni tecniche delle attività turistiche, ricettive ed assimilate |
3411 | Tecnici delle attività ricettive e professioni assimilate |
3412 | Tecnici dell’organizzazione di fiere, convegni ed eventi culturali |
3413 | Animatori turistici e professioni assimilate |
3414 | Agenti di viaggio |
3415 | Guide ed accompagnatori specializzati |
3422 | Insegnanti nella formazione professionale e professioni assimilate |
In assenza di definizioni migliori, il manager di destinazione potrebbe anche essere inserito nel gruppo 1, “Legislatori, imprenditori e alta dirigenza”, alla voce:
1225 | Direttori e dirigenti generali di aziende nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione |
Oppure, meglio, tra i membri dei corpi legislativi e di governo, dirigenti ed equiparati dell’amministrazione pubblica, già separati per livello territoriale di competenza:
1111 | Membri di organismi di governo e di assemblee con potestà legislativa e regolamentare a livello nazionale |
1112 | Membri di organismi di governo e di assemblee con potestà legislativa e regolamentare a livello regionale e di Province autonome |
1113 | Membri di organismi di governo e di assemblee con potestà regolamentare a livello provinciale o di città metropolitana |
1114 | Membri di organismi di governo e di assemblee con potestà regolamentare a livello comunale e sub-provinciale |